Pastificio Jesce ad Altamura in Puglia, nel verde della Murgia Barese

Pastificio

PASTA JESCE



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Pasta Jesce nasce dall'amore indissolubile di una famiglia per il territorio: la Puglia.
Innamorata dei sapori della regione e fedele alle radici della propria città, Altamura, la città del pane DOP e degli innumerevoli molini, l'azienda inizia la produzione artigianale di pasta fresca e secca.

L'utilizzo di modernissime tecnologie e la garanzia di materie prime selezionate assicurano alla nostra realtà una crescita stabile e graduale nel mercato nazionale ed internazionale. In pochi anni quello che era un piccolo pastificio locale, grazie ad idee coraggiose e ad una seria politica commerciale, è diventato uno dei principali pastifici artigianali pugliesi.

Produciamo pasta con metodi artigianali, lunga essiccazione in celle statiche e trafilatura al bronzo per ogni tipologia di formato. Utilizziamo sofisticate tecnologie produttive e siamo sempre alla ricerca di innovazioni per creare prodotti di elevatissima qualità. Il nostro pastificio lavora quotidianamente 30 quintali di semola su due turni di lavoro; nonostante tutto abbiamo la possibilità e la capacità di triplicare l'attuale forza produttiva.

STORIA DEL MARCHIO

Il Main Brand del Gruppo
Il marchio nasce per esaltare la storia del nostro territorio e le sue peculiarità. Il Pastificio sorge nel mezzo della murgia barese a ridosso di un'antichissima masseria del XVI secolo: Masseria Jesce. Immersa in un patrimonio rurale e naturalistico splendido, la Masseria, ubicata accanto al nostro pastificio, ha avuto sempre una certa importanza in virtù della sua grandezza e della sua posizione strategica, nonché in prossimità della Via Appia, antichissima strada romana che collegava Roma a Brindisi.

Antiche testimonianze narrano che durante il periodo romano Masseria Jesce sia stata una stazione di sosta per il cambio dei cavalli e per le greggi transumanti durante l’epoca angioina ed aragonese. Si desume inoltre che la Masseria Jesce sia stata anche una grancia benedettina nel Cinquecento, nonché una sicura dimora per i monaci.

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